MEDICINA - ERBORISTERIA - ONONIDE (Ononis spinosa L.)

Pianta della famiglia delle Leguminosae (o Fabaceae, secondo le più moderne classificazioni), distribuita in Europa, Asia occidentale e Africa settentrionale. È pianta comune in quasi tutta Italia dal piano alle zone collinari, ma rifiutata dal bestiame per le sue spine acute e pungenti.

GENERALITÀ
L'ononide è una pianta erbacea perenne, con rizoma verticale ramificato che può presentare anche stoloni laterali.
I fusti arrivano a un'altezza di 30-50 cm, sono eretti o ascendenti, legnosi alla base: le ramificazioni superiori terminano in una spina acuta e pungente di colore bianco-giallastro.
Le foglie sono composte da tre foglioline e hanno un corto picciolo che presenta alla base due stipole, cioè due piccole foglie trasformate in brattee amplessicauli, ovali e dentate. Le foglioline hanno forma ovalare od oblunga, con margine dentellato. Tutt'e due le pagine delle foglie sono ricoperte di ghiandole. Le foglie superiori possono essere anche intere, composte cioè da un'unica fogliolina.
I fiori sono isolati o in gruppi di 2-3, all'ascella delle foglie superiori. Presentano un calice campanulato formato da cinque sepali lineari, mentre la corolla è più allungata e presenta un vessillo molto allargato, due ali laterali e una carena rivolta verso l'alto.
I frutti sono dei piccoli legumi appena più lunghi del calice persistente, i loro baccelli pelosi racchiudono da uno a quattro semi di forma arrotondata e di colore bruno nerastro.
Per scopi terapeutici si utilizza la radice legnosa di questa pianta essiccata.

IMPIEGO TERAPEUTICO
Fin dalla più remota antichità la radice della ononide è stata considerata come diuretica e aperitiva. Anche nel Medioevo ricorrono frequenti le indicazioni di questa pianta, per la terapia delle forme gottose o della idropisia.
La pianta venne anche indicata quale utile rimedio per la eliminazione dei calcoli renali.
Oggi si riconoscono alla radice di ononide soprattutto proprietà diuretiche, depurative e decongestionanti.
Per le sue proprietà diuretiche la radice di ononide è indicata nelle cistiti, uretriti, calcolosi renali, nefriti, nonché nei catarri cronici della vescica, nell'idropisia, nell'ittero, nella gotta, nel reumatismo cronico. Serve anche per combattere le forme scrofolose, anche nei calcoli biliari, nelle prostatiti, nell'albuminuria cronica.
La radice di ononide deve queste proprietà all'elevato contenuto in saponine e alle sostanze triterpeniche. Contiene inoltre tracce di olii essenziali, resine, l'ononina e l'onocerina.
In campo cosmetico l'ononide si usa per la terapia decongestionante delle pelli irritate ed acneiche, in preparazioni per uso esterno.

PREPARAZIONI
- Uso interno: si utilizzano l'infuso e la tintura.
L'infuso si prepara con 10 g per litro di acqua bollente. Si lascia riposare per 5-10 minuti, si filtra per tela. Si prende nella dose di una tazza 2 o 3 volte al giorno.
La tintura si prepara con 150-200 g di radice finemente sminuzzata per litro di alcool a 60-70°. Si lascia a macero per una settimana si filtra per tela, si lascia invecchiare per 10-15 giorni. Si somministra nella dose di 2-4 cucchiaini al giorno.
Le preparazioni di ononide sopra indicate sono diuretiche e depurative; servono soprattutto per la eliminazione dei calcoli renali.

- Uso esterno: si utilizza il decotto, preparato con 30-50 g per litro di acqua bollente. Si lascia bollire per 10-15 minuti, poi si filtra per tela.
Questo decotto serve per fare gargarismi e lavaggi sulle mucose infiammate e sulle pelli arrossate e pruriginose.

- Uso cosmetico: il decotto per uso esterno esercita proprietà collutorie sia per le gengive che per le mucose del cavo orale.
Il decotto elimina anche l'irritazione della pelle conseguente a eritemi solari o ad acne giovanile.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE
La radice di ononide si raccoglie con l'uso di un attrezzo orticolo, al termine del periodo vegetativo. da settembre a novembre. Si ripulisce dal terriccio e si taglia in pezzi lunghi 5-10 cm. Si pone a seccare per 2-3 giorni al sole e se ne termina l'essiccamento all'ombra.
La radice così preparata viene conservata in sacchetti di carta o di tela. Va rinnovata ogni 2 anni.
La coltivazione dell'ononide non presenta particolari difficoltà, sia partendo da seme che da trapianto di giovani piantine raccolte in natura. Da seme però occorrono 2-3 anni prima di ottenere un apparato radicale sviluppato abbastanza da poter essere impiegato in terapia e cosmesi. Per trapianto invece dopo un solo anno di vegetazione già si ottengono radici utili.
L'ononide non ha particolari preferenze di terreno, crescendo bene sia in terreni silicei che debolmente calcarei. Preferisce comunque un terreno di medio impasto, ben concimato; come per tutte le leguminose, non si deve abbondare in concimazioni azotate.
Il trapianto di ononide va fatto a una distanza minima di 30-40 cm, per permettere un buon sviluppo della pianta cespugliosa. La radice si sviluppa meglio in terreni sciolti.
Essendo pianta pungente, è meglio porla in un angolo del giardino o dell'orto.
 

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